Le informazioni di membri e visitatori sono analizzate in modo anonimo per fornire il miglior servizio possibile e rispondere a tutte le esigenze. Questo sito utilizza anche dei cookies, ad esempio per analizzare il traffico. Puoi specificare le condizioni di archiviazione e accesso ai cookies nel tuo browser. Per saperne di più.
È online la nuova piattaforma nazionale: historiaHelvetica.ch
00:00:00
01:00:04

Strade, traffici e mito gottardista - Strade e motori, gioie e dolori

16 maggio 1981
RSI Radiotelevisione svizzera di lingua italiana

Nel dopoguerra, il Ticino ha fatto del potenziamento della rete stradale una priorità per gl'investimenti pubblici: tra il 1960 e il 1980, la spesa lorda per le strade ha assorbito oltre un quarto delle uscite totali del Cantone, con punte fino al 40%. La politica stradale perseguiva tre obiettivi: migliorie delle strade esistenti, nuovi tracciati nei collegamenti alpini, costruzione della dorsale autostradale. L'infrastruttura ferroviaria e stradale è stata a lungo considerata l'arteria che alimentava l'economia cantonale, a beneficio di chiunque vi potesse accedere. Le vie di comunicazione erano diventate per il Ticino un vero e proprio mito, imperniato sulla centralità del Gottardo e la vocazione naturale ai traffici di transito. Dall'ampliamento e ammodernamento delle infrastrutture di trasporto ci si aspettava progresso economico e crescita civile, convinti che il maggior flusso di traffico fosse sinonimo di progresso e di benessere.

Il potenziamento della rete stradale è stato accompagnato da un forte aumento della motorizzazione privata. Già nel 1980, con quasi un veicolo ogni due abitanti, il Ticino era diventato uno dei Cantoni con la più alta densità di veicoli a motore. Ciò ha portato ad una massiccia e rapida integrazione dei Ticinesi nelle attività economiche urbane, con un passaggio quasi diretto dal settore agricolo a quello dei servizi. L'accresciuta mobilità individuale ha altresì evitato uno spopolamento ancora maggiore di certe zone periferiche.

Non sono però mancati gl'inconvenienti, sorti dal non aver individuato a tempo determinati obiettivi: un'organizzazione territoriale razionale, una rete adeguata di trasporti pubblici urbani e regionali, valichi concepiti in funzione dell'integrazione transfrontaliera.

Indicizzazione delle sequenze:

15'01''-18'15'' L'autostrada dei problemi e dei disagi

18'16''-22'54'' L'asse del San Gottardo, spina dorsale del Cantone Ticino

22'55''-26'24'' Quando nella Svizzera italiana ci si spostava ancora a piedi

29'12''-31'14'' Ticino "mediatore" tra Nord e Sud.

35'21''-38'44'' Il rischio del corridoio autostradale

38'45''-42'57'' "Dove non c'è strada non c'è vita"

44'04''-46'24'' Realtà regionali differenziate: tra centralità ed emarginazione

46'39''-48'01'' L'autostrada e l'apertura transfrontaliera

Questo servizio radiofonico realizzato da Nicola Franzoni andò in onda il 16 maggio 1981 nella trasmissione "Radio delle regioni" con il titolo "Strade e motori, gioie e dolori. Il traffico nella Svizzera Italiana".

Devi essere registrato in per poter aggiungere un commento
Non ci sono ancora commenti!

Le nostre vite: un secolo di storia degli svizzeri attraverso le loro immagini

La rete:
Sponsor:
10,792
3,002
© 2024 di FONSART. Tutti i diritti riservati. Sviluppato da High on Pixels.