All'inizio degli anni Settanta, Silvano Delgrande dedicò cinque puntate della trasmissione radiofonica «Vecchia Svizzera Italiana» alla storia del Patriziato. Questa prima puntata andò in onda il 12 aprile 1973. Con lui sono gli storici Gianluigi Barni, Gigliola Soldi Rondinini e Rinaldo Boldini.

Nella trasmissione, si ricorda che i "concilia" erano beni appartenenti a chiese e conventi dati in investitura. In un documento del 1296 si dice che i canonici di San Vittore danno a investitura perpetua dei beni - alpeggi, boschi e pascoli - a Hinterrhein a 17 famiglie Walser provenienti da Goms. In cambio, ogni anno a San Martino dovranno dare 300 lire terzole al capitolo mesolcinese. Per secoli il contratto va avanti, ma al suo rinnovo ci si dimentica della nuova comunità che solo nel 1783 riesce a concludere le trattative del prevosto per il contratto di riscatto. La vicinanza considererà tali beni viciniali appartenenti all'intera comunità.

Questo esempio mostra come a partire da questi beni la nuova comunità così formata opererà come colonizzatrice di regioni non coltivabili.

In questa puntata di «Vecchia Svizzera Italiana», si evidenzia anche che per le terre d'Oltralpe di diritto germanico, con diverse condizioni geomorfologiche, il comune cittadino è diverso da quello di diritto romano a sud delle Alpi. In un periodo successivo, si conosce un'espansione demografica, una maggiore richiesta dal punto di vista economico e un maggiore sfruttamento delle terre coltivabili e alpestri.

A nord delle Alpi è da collocare nel IX-X sec. la nascita della comunità di valle, o Markgenossenscahft e si ricorda la formula nel patto federale del 1291: "universitas ominum della valle Reuss". La valle diventa un'unità autonoma.